venerdì 30 marzo 2012

Ancora neve?!?

Eccoci qua, con il nostro consueto rubricone: Villastellone 3000. Spunti e commenti vengono direttamente presi da Il Mercoledì, in cui il nostro beneamato sindaco ci illumina (a senso unico) dei suoi pensieri.

Siamo a fine Marzo, un'insolita primavera con temperature estremamente miti ci sta accompagnando da alcune settimane ormai.
E' passato poco più di un mese da quel tremendo febbraio 2012, il cui ricordo è fortemente fissato in noi per l'eccezionalità delle temperature al ribasso.

Sembra così strano eppure in così poco tempo il clima è radicalmente mutato.
Ma torniamo ai fatti: era il 28 gennaio 2012 ed iniziava a nevicare, nevicare, nevicare, sempre più insistentemente.
Finita la nevicata iniziò il grande gelo, che ci ha accompagnato fino alla soglia di marzo, per poi scomparire tanto velocemente quanto è arrivato.

Qualche polemica sulla spazzatura della neve a cui il sindaco decide di scrivere sul suo rubricone Villastellone 2000 de il Mercoledì.

Ve la ricordate la favola di Esopo, il lupo e l'agnello. La morale di quella storia era che il più forte vuole avere tutto, ma non gli basta, vuole anche la ragione.

Ecco cosa ci racconta Davide nel suo articolo (per cui trova anche il tempo di scriverlo...):

La nevicata non è una cosa eccezionale in Piemonte, è la normalità, per cui i cittadini dovrebbero essere abituati ad un po' di disagio derivante da questo tipo di intemperie.

E già qui abbiamo una prima contraddizione: se le nevicate sono cosa normale, perchè emanare un'ordinanza (che tra l'altro nessuno di noi ha visto appesa in giro per il paese, ma solo come nota pubblicata su internet) in cui data la gravità della situazione meteorologica si ordinava della chiusura delle scuole?

Ma se è la normalità, perchè una simile azione?

Allora dirige il suo discorso sui soldi (forse avrà preso spunto dal post pubblicato su questo blog che si chiedeva proprio se non fosse stato un risparmio di gestione).

Davide ci rassicura dicendo che facendo così si sono risparmiati dei soldi.
E invece noi diciamo che ha semplicemente scaricato il costo di spalatura sui cittadini.
Come? Semplicemente togliendo dei servizi.
Il mercato del lunedì si sarebbe potuto tranquillamente fare, bastava spalare la neve.
Le scuole (TUTTE) sono rimaste chiuse.
Stare con i propri figli è un piacere, ma se non preventivato diventa un'incombenza. Le aziende non hanno chiuso per neve. I genitori senza supporto di parenti si sono dovuti assentare dal lavoro per badare a questa incombenza.
Ricordiamocelo: il prefetto di Torino consigliava la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per alleggerire la circolazione stradale, non per una pericolosità intrinseca della neve.

Il nostro sindaco allora ci riporta solo una parte della verità, quella che ovviamente gli fa più comodo: alcuni cittadini si sono lamentati perchè i loro vicoli privati (e anche qui bisogna vedere le cose in modo obiettivo e capire bene le dinamiche) sono stati spazzati solo dopo le altre strade.
Una ditta si è poi lamentata perchè il suo piazzale privato non sarebbe stato spazzato dal Comune.

Niente da obiettare, peccato che il sindaco sciorini dati secondo cui le strade principali già domenica sera erano libere, mentre il lunedì anche il resto era stato pulito.

Chiunque abbia spazzato neve dal proprio cortile sa bene che iniziando a spazzare la domenica mattina, con calma, senza fretta, il lunedì mattina, nonostante la nevicata fosse durata fino a sera, si è trovato una situazione nettamente migliore rispetto alle strade.

Gli spazzaneve sono intervenuti solo nella sera di domenica 29 gennaio. Hanno liberato via Cossolo del più grosso della neve, anche perchè se non avesse proprio fatto niente sarebbe stato evidente il disinteresse totale.
Una rapida passata è stata poi fatta il lunedì nelle strade secondarie.
Ma chi ha visto la situazione sa bene come sia rimasta per più di una settimana via Carbone: la neve era stata asportata dalle macchine di passaggio, di spazzaneve non se n'è vista l'ombra per diversi giorni.

E qui c'è proprio la seconda contraddizione: se la neve è cosa comune, prevista, perchè non allertare gli spalaneve già domenica mattina, dopo l'abbondante nevicata di sabato?

Qui sembra che si sia voluto aspettare, forse pensando che tutto sarebbe finito presto.
Nessuno urla alla calamità naturale per un po' di neve, trattandosi per di più di un evento noto e non eccezionale sarebbe stato meglio gestirlo diversamente.

Non si tratta di risparmio, si tratta di aver gestito molto male un evento atmosferico normale ma un po' più deciso del solito.

Per capirci meglio possiamo fare un esempio.

E' come se viaggiassimo in auto, con una ruota di scorta. Ad un certo punto foriamo. E' un'eventualità prevista. Ma noi non ci fermiamo, abbassiamo la velocità e continuiamo con il pneumatico sgonfio, perchè fermarci e cambiare la ruota sarebbe un costo e un consumo del pneumatico di riserva.
Alla fine ci accorgiamo che il gommista è ancora troppo distante e così decidiamo di fermarci e di sostituire la gomma.
Avremo risparmiato il pneumatico di riserva, però avremo anche utilizzato in maniera inadeguata il pneumatico forato, così facendo lo abbiamo usurato più del previsto e magari anche danneggiato un po'.

Ecco qual'è stato il risparmio del sig. sindaco.

L'intervento poi si conclude lasciano la parola ad una "ammiratrice" dell'operato in quell'occasione.

Davide la cita come esponente della "maggioranza silenziosa".

Ma se parla, poi tanto silenziosa non sarà....

La lettrice scrive su internet, poi però la critica, dicendo che non ha bisogno del tam tam di internet, ma di buona volontà come avevano i nostri vecchi.

Ora, io la buona volontà la vedo anche nei giovani, che si alzano alla mattina presto, che lavorano 10-12 ore al giorno, che pagano una valangata di tasse, che hanno un mutuo, una famiglia da mantenere e dei figli da crescere con degli stipendi alle volta inadeguati.

Io credo che la buona volontà e lo spirito di sacrificio ci sia in molte persone, anziani o giovani che siano.

Poi dice di abitare in via Perlino, che non è che si possa definire una via di passaggio strategica per il paese da quando la viabilità è tornata all'antico dopo l'esperimento di qualche mese.

Si lamenta poi dei veicoli in sosta nella via che avrebbero comunque ostacolato il passaggio dello spazzaneve.

Ora, io dico, con più di 40 milioni di veicoli in Italia, dove ce li mettiamo? Non tutti coloro che hanno lasciato la macchina in strada penso avessero disponibilità diversa.

Attenzione: ho detto non tutti.

Se prima concediamo di parcheggiare sulla carreggiata stradale, designamo parcheggi, imponiamo sensi unici, non è che dopo mi si deve venire a dire: ehi, sposta il tuo veicolo!

E' normale prassi.

Ma il più bello del suo intervento è l'inizio della lettera, quando cita John Kennedy.
Ecco, signora, quella frase la poteva riservare ad un evento come l'alluvione del '94, in cui molti cittadini piemontesi e anche villastellonesi si sono impegnati per aiutare concretamente i bisognosi, tirandosi su le maniche e dando il loro aiuto direttamente.

In questo caso bastava solo far funzionare un apparato già predisposto.

Ecco qual'è stata la critica dei villastellonesi.

Ultima nota:




Questa è l'immagine di lunedì 30 gennaio in via Cossolo, davanti alla scuola materna, proprio di fronte all'ufficio personale del sindaco: tutto bello spazzato, con gli spalatori che liberano lo spazio antistante la scuola.
Eh già, perchè lunedì mattina la strada di fronte al suo ufficio era bella pulita, con la neve tutta addossata alla scuola materna...tanto era chiusa!!!


lunedì 13 febbraio 2012

la 'ndrangheta in Piemonte

In realtà è da un po' che ne volevo parlare. Più che di informazioni si tratta solo di supposizioni, di valutazioni.
La notizia è recente, anche se di fatto sfido un po' tutti se non ci avessero fatto mai un pensierino.
Eccola qua:

http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/442288/

Il quotidiano La Stampa di Torino, con grande stupore, ci informa che la nostra regione è la terza roccaforte della 'ndrangheta.

Chi ha voglia di leggersi l'articolo scoprirà dettagli interessanti sulle ramificazioni e sul modo di operare.
Riassumendo l'articolo scopriamo che la 'ndrangheta calabrese ha come sedi principali la Calabria, appunto, la Lombardia e infine il Piemonte.
Come si comporta la malavita organizzata?
Semplice: da un lato accumula denaro (sporco) tramite attività illegali ad alto rendimento, quali il gioco d'azzardo, le estorsioni e soprattutto la vendita all'ingrosso di stupefacenti.
Tutto questo denaro diventa poi difficile da utilizzare e qui entra in gioco lo strumento della ripulitura: attraverso società che erogano dei servizi si fatturano degli importi considerevoli, ci si pagano pure sopra le tasse et voilà il denaro torna da un canale ufficialmente pulito.
Quale mezzo permette lo scambio di ingenti quantitativi di denaro senza destare(più di tanto) sospetto: l'edilizia, in particolare la movimentazione terra.

Ed è proprio nella movimentazione terra che la 'ndrangheta trova il suo terreno ideale: grandi capitali per opere ingenti con grande utilizzo di manovalanza.

Ora, a questo punto, cosa c'entra Villastellone?

Per ora nulla in particolare, nulla di preciso. E allora che ne stiamo a parlare?

Semplice, perchè se da un lato non possiamo dire nulla di nulla sul nostro paesino, dall'altro è doveroso notare l'operato del sistema mafioso.

Già, perchè non so se avete mai fatto caso, ma la mafia non si fa chiamare così, si fa chiamare "sistema". Il "sistema di..." e poi si aggiunge il nome del paese di origine o del clan di appartenenza.
Ce lo ha svelato Saviano nel suo libro.
Stranamente le testate giornalistiche hanno iniziato a chiamare il nostro Paese: "Sistema Italia".
Non notate una strana assonanza?
Tornando a noi: perchè questa metodologia di operato dovrebbe interessarci?
Perchè la 'ndrangheta al Nord Italia non ha esattamente lo stesso modo di operare al Sud, dove la collusione locale si avvantaggia di una amalgama culturale quasi naturale.
Al Nord la malavita deve operare con meno clamore, più in accordo con le strutture di potere già esistenti.
E allora che si fa?
Invece di partire dai grandi centri urbani, scomodando cariche importanti, si parte dai centri medio-piccoli.
Ecco allora l'infliltrazione massiccia in paesi come Rivarolo Canavese o Leinì o Ciriè, solo per citarne alcuni.
Per fare ciò la mafia (chiamiamola così ancora per comodità) ha bisogno di un particolare.
Ce lo ha spiegato lo scrittore Lucarelli in una delle sue serie di Blu Notte Misteri Italiani, andata in onda solo qualche anno fa, il cui titolo era : La mafia al Nord.
Il particolare di cui accenna Lucarelli è : l'uomo cerniera.
L'uomo cerniera è di solito un impiegato della pubblica amministrazione o un politico locale che può venire contattato dalla malavita sapendo della sua propensione e disponibilità a collaborare.
La mafia ha delle forti ramificazioni territoriali che le permettono di avere notizie così diciamo di "gossip locale", detto anche pettegolezzo.
In altre occasioni è lo stesso uomo cerniera che contatta direttamente le organizzazioni criminali per proporre un possibile affare in cui fare da intermediario.
Perchè proprio un uomo cerniera?
Perchè la malavita ha bisogno di qualcuno che conosca le regole locali ed abbia le conoscenze giuste, che possa far approvare norme e delibere apparentemente senza alcun interesse personale.
Mentre l'uomo cerniera ha bisogno della malavita per il lavoro sporco, quello che lui non si può permettere di fare, cioè le intimidazioni alle aziende, la ricerca del personale e la gestione del lavoro reale.
Ecco spiegato il proliferare di capannoni industriali tenuti vuoti, prezzi dei fabbricati in continua crescita a discapito di una retribuzione salariale nettamente in ritardo rispetto all'inflazione.
Avrete notato come tutti i paesini si siano dotati di piano regolatore atto ad ingrandire il proprio abitato. Costruzioni di villette e palazzine tutte uguali costruite da una sola ditta senza lasciare al privato la fantasia di una libera costruzione con l'asserzione di una omogeneizzazione del territorio urbanizzato.
E poi, scusate, quale grande e ghiotta occasione per un bel movimento terra per il rifacimento della provinciale 393?
Ovviamente queste sono solo supposizioni, che nel più stretto stile andreottiano verrebbe da dire:" a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca...".
Chi può garantirci che in questi lavori non ci siano infiltrazioni mafiose? Forse basterebbe andare a vedere i vincitori dei vari appalti e capire qual'è la loro reale sede e chi è realmente a capo delle aziende.
Giusto per non sembrare troppo visionario, chi ha visto il programma "presa diretta" avrà potuto notare l'interessante servizio su Santena.....

lunedì 30 gennaio 2012

Nevicata a Villastellone

A Villastellone ha nevicato. Una incessante ed abbondante nevicata iniziata nella tarda mattinata di sabato 28 gennaio e continuata ininterrottamente fino alla tarda serata di domenica 29. Circa 30-40 cm di neve si sono accumulati al suolo. E fin qui la notizia, che in fondo non è una reale notizia, perchè ha nevicato su tutto il Piemonte, nella stessa identica proporzione di Villastellone, eccezion fatta per le zone montane dove il fenomeno potrebbe essersi accentuato.

La nevicata, sebbene imponente, non è una delle peggiori che si ricordi, inoltre già dalla tarda serata di domenica il fenomeno si era già decisamente attenuato fino ad annularsi durante la notte.

Il problema di questa normalissima nevicata piemontese, ricordiamocelo che non siamo a Reggio Calabria, è che la spalatura è iniziata molto in ritardo e solo per quello che riguarda le vie principali del paese. Ciò ha reso quasi inagibili le strade villastellonesi. Solo nella tarda mattinata di lunedì 30 gennaio, ad esempio, si è provveduto tramite spalatori manuali alla liberazione, parziale, del piazzale antenstante le scuole elementari.

E da qui il nuovo parto cesareo del nostro benamato sindaco: la chiusura delle scuole. Di nuovo.

Già, perchè era già successo con l'emergenza alluvione, salvo poi bearsi del fatto che i nuovi argini dello Stellone e la pulizia dei vari torrenti da lui promossi, abbiano reso tale catastrofe naturale nulla a Villastellone.

Se guardiamo i paesi a noi limitrofi scopriamo che Santena e Poirino mantengono le scuole aperte e non dichiarano emergenza neve, mentre Carignano e Carmagnola seguono a ruota il nostro sindaco.

Quindi non lo si può mettere in croce per una scelta che era nelle sue possibilità, soprattutto se visto in ottica di salvaguardia della popolazione.

Peccato però che la pulizia delle strade poteva essere approntata con maggiore rapidità ed efficacia, senza aspettare le 20.00 della domenica sera. Sarà forse che gli spalatori di lunedì mattina in normale orario di lavoro costano meno rispetto al sabato e alla domenica?

E poi alla fine, suvvia, tutti contenti delle scuole chiuse: gli studenti si evitano un giorno a scuola, e chi di noi non era contento se se ne stava a casa un giorno in più; gli insegnanti, oberatissimi di lavoro (ma chi glielo fa fare sto lavoraccio....) possono stare un lunedì (guarda caso!) senza impegno scolastico, ovviamente sapendolo già dalla domenica.

Peccato che questa volta, al contrario dell'alluvione, il mercato non si sia potuto svolgere, e quindi niente spese per i poveri insegnanti (intercettati a fare la spesa durante l'emergenza alluvione!!!).

L'invito che rivolgiamo al nostro Sindaco è quindi quello di consultare le previsioni meteo, ormai precisissime (avevano detto che sabato nevicava e lo ha regolarmente fatto), magari approntare un piano che non sia di emergenza ma di regolare manutenzione delle strade.

A proposito: domani 31 gennaio sembra che dovrebbe nevicare di nuovo, nevischio al pomeriggio e neve in serata.

Occhio alle strade Sindaco!

mercoledì 13 luglio 2011

OLTRELORA....DEL TRASH

Questa notizia era troppo succosa per non scriverne, anche se dopo una lunga assenza. Arriva la bella stagione e il Comune di Villastellone dà il via ad una serie di manifestazioni che possano vivacizzare la vita (un po' smorta) della comunità. Niente di meglio di una bella sagra di paese, una di quelle che ogni paesino che si rispetti organizza. E proprio per diversificarsi ogni sagra propone una sua particolare caratteristica o attrattiva. E allora via tavolate imbandite lungo la centralissima via Cossolo di Villastellone: chiusura totale al traffico, gente che si siede nelle lunghe tavolate approntate lungo la via cittadina e l'immancabile musica di sottofondo. Peccato che martedì 12 luglio 2011 non sia un venerdì o un sabato ma, appunto, un martedì sera. Vari spettacoli si susseguono alternati alle lunghe tavolate. Spettacoli di danzatrici del ventre, musica latino americana, liscio, venditori di salumi. Tutto insieme, uno dietro l'altro, rigorosamente almeno fino a mezzanotte.
Oltrelora, appunto.
Questa volta, però, forse il caldo afoso di questi giorni o il ripetersi di manifestazioni a tarda ora unite alla musica ad alto volume hanno prodotto una serata diversa dalle altre, una SERATA TRASH.
Due episodi hanno caratterizzato l'evento: una sventata rissa in un bar e un'altra, sventata in pieno centro davanti alle scuole elementari.
In uno dei bar adiacenti alla piazza Martiri della Libertà di Villastellone, ormai fulcro desueto delle manifestazioni cittadine, un evento a dir poco spiacevole ha richiesto l'intervento delle forze dell'ordine, ovvero dei Carabinieri, i quali sono accorsi per sedare un inizio di rissa tra gli avventori del bar e il gestore del locale.
Il caldo afoso attanaglia da ormai qualche giorno anche le notti, il fresco ristoratore dell'aria aperta viene coperto dal manto caldo umido dell'afa serale e purtroppo anche notturna.
La festa di paese è un'occasione in più per tenere i locali aperti, attrarre gente, clienti. Per far festa.
Ma questo caldo invita al consumo di bevande fresche e allora cosa c'è di meglio di un po' di birra appena uscita dal frigo?
E così scorrono via diverse bottiglie, che vengono servite ai clienti. Fino a quando l'alcool non inizia a mitigare l'effetto rinfrescante della bibita andando ad intorbidire le coscienze.
Accortosi di quanto stava accandendo, il gestore del bar, prontamente, provvede a non sommistrare più alcuna bevanda alcoolica ad alcuni clienti, i quali innervositi dal fatto di vedersi negata l'opportunità di continuare nella loro bisboccia decidono di provvedere da soli all'approvvigionamento.
Vedendosi negata ulteriormente questa possibilità sono passati, anche grazie allo stato ormai alterato e annebbiato, alle maniere spicciole, minacciando con una bottiglia rotta il gestore, intimandogli di servire altra birra o non avrebbe visto il sorgere del sole l'indomani.
Allorchè si è reso necessario l'intervento dei Carabinieri che prontamente sono intervenuti calmando gli animi dei clienti "calienti" invitandoli ad un comportamento civile, rammentando loro quanto imposto dalla legge.
Tutto bene quel che finisce bene, soprattutto per il povero gestore del bar.
L'altro episodio di violenza gratuita si verifica ad inizio serata, poco dopo le 9, proprio davanti alla scuola elementare dove viene allestito per la seconda volta nel giro di una settimana, lo spettacolo danzate proposto dall'equipe della scuola di ballo Mambojambo di Carmagnola. L'ubicazione non è delle migliori, proprio a ridosso di case e palazzi in pieno centro cittadino. Musica ad alto volume, che può piacere o meno. Sta di fatto che appena si aprono le danze, le casse iniziano a emettere suoni ad alto volume succede qualcosa. Forse una richiesta di diminuire il volume, forse il lancio di qualche pezzo di verdura avanzata o di frutta marcia (e quale artista non ha mai ricevuto un po' di insalata o pomodori per le sue esibizioni?) da parte di qualche residente ormai stremato dalla continua presenza di questo tipo di manifestazioni. E' bastato questo per far inferocire due componenti della carovana danzante che si sono sentiti autorizzati ad erigersi giustizieri e paladini della giustizia a suon di improperi alquanto disgustosi e volgari. Non ottenendo risposta hanno deciso che era loro compito salvaguardare l'onore della manifestazione. Decidendo arbitrariamente che il o i colpevoli dell'efferato guanto di sfida si trovassero dietro una recinzione muraria, prontamente hanno provveduto a salirvi sopra, per constatare chi potesse trovarsi aldilà. Un misto di imbarazzo e di divertimento è stato per il pubblico assistere dapprima al tentativo di superamento della barriera (leggasi anche violazione di domicilio), con conseguente ritirata (sempre a base di improperi) a seguito di una sonora innaffiata dei due intrusori.
Non accontentandosi di fornire questo genere di spettacolo il duo ha provveduto a inscenare la farsa di chi ferito profondamente nell'onore perde la testa e degli altri che lo trattengono a stento. Non potendo giustificare un simile atto ecco comparire la tesi del lancio di materiale contundente, ovvero pietre. Per la cronaca nessuno è stato colpito da pietre nè ne ha viste volare. Nessuno ferito, nessuna ambulanza. Ma tant'è la patetica sceneggiata doveva proseguire, con tanto di tentativo questa volta di sfondamento di un portone in legno.
Ecco quindi la nuova attrattiva del paese:
OLTRELORA...FINO ALLA RISSA: arrivi, bevi, ti ubriachi, meni e torni a casa.
Un nuovo modo di sfogare ansie e frustrazioni, un modo nuovo di passare le serate. Altro che sagre a base di cinghiale, rane o pesce fritto, altro che manifestazioni canore, sfide in costume e sbandieratori.
Una bella rissa e via, la serata è servita.
Ma come già detto in un post di due anni fa, questo genere di manifestazioni ad alto volume, onde evitare l'esasperazione, sarebbe meglio trovasse una sede più consona. Ma forse qui possono sorgere interessi "personali" nel dare la maggiore visibilità possibile a certi eventi, o forse li si vuole di proposito allontanare da zone che un tempo erano la sede naturale di questi eventi e che ora, dopo opportuna riqualificazione, ambiscono ad avere come scopo primario l'assenza di fenomeni perturbanti la quiete residenziale.

lunedì 20 dicembre 2010

Caro Sindaco,

questo è un APPELLO, affinché non si ripeta altre volte ciò che è già successo. Parlo dell'incidente mortale in cui è deceduto Carlo Nari.
E' bastato percorrere in un giorno qualsiasi il tratto stradale in causa per notare che in quel punto il limite di velocità non viene rispettato, sebbene sia di 70 km/h e non di 50 km/h.
Inoltre proprio in quel rettilineo, ampio e scorrevole, gli autoveicoli più veloci, uscendo dalla curva in arrivo da Carmagnola, ne approfittano per superare i veicoli più lenti, anche se questi ultimi procedono a velocità prossime ai 70 km/h, ovvero il limite massimo di velocità consentita.
Questo appello è per fare qualcosa di efficace e rapido.
Siamo alla fine dell'autunno, quasi in inverno, l'attività di Villasport e dei centri sportivi non è al massimo dell'attività, ma ciò non esclude il verificarsi di altri incidenti.
Facciamolo primi che arrivi la primavera, non aspettiamo l'estate e l'ennesimo incidente mortale.
Seguiamo l'esempio di Chieri su strada fontaneto: installiamo un autovelox in prossimità della passerella.
Non aspettiamo che si muova la Regione o la Provincia, per stanziare i soldi per una messa in sicurezza di quel punto (lasciamo che procedano alla costruzione di una rotonda dove realmente serve...).
Non modifichiamo la viabilità rendendo il traffico ancora più veloce e più pericoloso, magari incanalandolo (la velocità elevata è pericolosa anche per gli autoveicoli stessi).
Non aspettiamo oltre.
Installando un autovelox si ridurrà sicuramente la velocità in quel punto, si eviteranno anche i sorpassi, molto pericolosi.
E' vero che i veicoli poi accelereranno nuovamente appena fuori dall'occhio vigile dell'autovelox, ma è anche vero che il punto pericoloso è proprio sotto la passerella, poche decine di metri prima e dopo essa.
Facciamolo prima che sia troppo tardi.

Grazie.


lunedì 13 dicembre 2010

Villasport uccide: SECONDA VITTIMA

E' successo, è ricapitato. Il rammarico non serve, ma tant'è. Carlo Nari, diciottenne di Villastellone pochi minuti prima dell'incidente era al campo sportivo. Con i ragazzi che conosceva da sempre. Subito dopo lo schianto e Carlo che volava via, non era più con i suoi amici. Gli stessi ragazzi che oggi ripercorrono con il pensiero a quegli istanti precedenti , che lo vedono voltarsi e andare via, ora si domandano se avessero potuto fare qualcosa per evitarlo. LORO NO, loro non potevano evitarlo. Queste sono le cose imprevedibili della vita. Cosa si poteva invece fare? Chi sarebbe dovuto intervenire? Il sindaco Davide Nicco ci aveva già ricordato che in quel punto non si era mai intervenuti perchè non vi era una casistica pregressa di incidenti. Succedeva tutto poche centinaia di metri più avanti, in direzione Moncalieri, all'incrocio per Carignano. Era li che avvenivano gli incidenti, in un incrocio pericolosissimo, in cui le alte velocità raggiungibili e i segnali stradali che coprono la visibilità mettono a serio rischio la vita di chi in auto effettua una svolta. E' sempre stato così. Decine di persone sono morte in quell'incrocio. Per una serie di cause, però, non si è MAI potuta mettere in sicurezza quell'intersezione.
Ma poi è arrivato il complesso Villasport, sorto su di un terreno incastrato tra la statale 393 e l'autostrada.
Prima c'era solo il campo da calcio, quello nuovo. Dove si effettuavano allenamenti e partite di calcio. Qualche rara manifestazione.
Il che non ha mai creato problemi. Una passerella univa le due sponde della statale, permettendo di raggiungere in sicurezza i campi sportivi.
Poi la costruzione di Villasport, con piscine, ristoranti e palestre. Inevitabile che il transito sarebbe aumentato.
Inevitabile!
E' così Desirè ci ha lasciati, un mazzolino di fiori sempre presente al bordo della strada, uno striscione bianco appeso alla passerella, con una scritta dei suoi amici che la ricordavano.
Il sindaco Davide Nicco che si apprestava a chiudere un possibile passaggio che dai campi da tennis permettevano l'accesso alla statale. E soprattutto una rapida risposta per pararsi le mani, e forse anche qualcos'altro...
Il fatto è che in quel tratto di strada bisognava già intervenire. Magari illuminando con dei lampioni anche sotto la passerella, magari installando un autovelox fisso che facesse rispettare almeno in quelle poche centinaia di metri il limite dei 70 km/h.
Già, perchè è difficile pensare che gli autoveicoli in quel tratto di strada libera da attraversamenti a raso si assicurino di procedere alla velocità prescritta.
Se si fossero sempre rispettati i limiti questi due incidenti non sarebbero avvenuti.

In ricordo di Desirè e Carlo.

mercoledì 29 settembre 2010

Incendio a Pessione, nube tossica verso Chieri

Questa volta l'incendio ha colpito presumibilmente Pessione. Una grande nube nera verso le 19:00 si è levata in cielo.