giovedì 10 dicembre 2009

Pestaggio alla scuola elementare

Il titolo poteva essere "elementare Watson", ma così almeno risulta ben chiaro e senza troppa ironia quello che è successo di recente alla scuola elementare di Villastellone.
Un bambino, perchè qui di bambini e non di ragazzini si parla, è stato pestato nella scuola elementare di Villastellone.
Un gruppo di circa 6 bambini, capeggiato da uno di essi, lo ha isolato e poi lo hanno riempito di calci e pugni.
I bambini sono esseri umani che si evolvono, molte volte esprimono sadismo e violenza contro animali.
E' il loro modo di crescere, che per lo più non avranno da grandi, non riconoscendosi nemmeno in quello che hanno fatto.
Ma qui stiamo parlando di un vero atto organizzato e capitanato da bambini di meno di 10 anni.
Organizzato e pianificato, sfruttando un momento di pausa e l'assenza di vigilanza delle insegnanti.
Se da un lato è vero che le insegnanti delle scuole elementari sono sempre più sottoposte alle pressioni che arrivano dall'alto è anche vero che non devono nemmeno avere troppo gli occhi aperti.
Lo dimostra un altro caso, successo pochi anni fa, uno o due al massimo, in cui una bambina, sempre alla scuola elementare di Villastellone, si è vista amputare una falange in una porta dei serivizi igienici, ad opera di altri bambini che, senza farlo apposta le hanno stretto il dito fino ad amputarlo.
Dicono di non averlo fatto apposta solo perchè la bambina in questione aveva delle difficoltà di relazione e che di conseguenza non avrebbe emesso sonorità vocali per confermare il suo stato di sofferenza.
Io ci credo poco. Credo invece alla versione circolata in cui le bambine esecutrici dell'atto lo abbiano fatto consapevolmente, come sfregio ad una persona diversa da loro.
Ritornando al fatto successo da poco, invece, il bambino in questione non ha detto nulla, è stata la mamma, a casa, che si è accorta dei lividi.
La cosa sconcertante è che a capo di tutto ciò vi sia un bambino, che ha organizzato e diretto l'azione, con i suoi complici.
Il responsabile di tale azione ha riferito alla maestra che lo ammoniva che sarebbe andato in carcere (cosa non vera) che tanto lui sapeva che non sarebbe mai successo e che anzi il padre lo incitava a menare.
Seconda cosa: la madre della vittima non vuole sporgere denuncia.
Considerazioni:
- un genitore che spinge il figlio a menare, che razza di genitore è?
risposta: è un genitore moderno, che accortosi della realtà odierna spinge il figlio a destreggiarsi in una società arrivista e violenta.
- dove erano le maestre quando è avvenuto il pestaggio?
risposta: da qualche parte nella scuola. Non possono mica controllare tutto e tutti. Ma dovrebbero farlo, anzi, sono obbligate dalla legge, perchè vengono dati loro in custodia i figli di altre persone. Se il lavoro non fa al caso loro possono sempre cambiare, nessuno le tiene li a forza.
I tempi sono cambiati? Bene, si devono adeguare.
- perchè la madre della vittima non sporge denuncia?
risposta: perchè forse non vuole avere complicazioni in un paese così piccolo. Invece farebbe bene a farlo, per dare una risposta al bambino che si crede intoccabile, per far capire ai genitori del teppista che è meglio non incoraggiarlo.
Invece di cercare a tutti i costi l'accomodamento per il bene comune sarebbe ora che qualcuno facesse capire ai bambini i loro limiti. Se una volta bisognava farlo con gli adolescenti adesso bisogna farlo con i bambini. Se non lo fanno i genitori devono intervenire le istituzioni.
Non è possibile che nessuno abbia la responsabilità di ciò che è successo.
Un po' di ossa fanno bene a tutti, magari qualche screzio e un po' di baruffa, ma qui si esagera.
I genitori che mandano a scuola i figli devono essere sicuri di poterli affidare a persone che li controllano. Almeno alle elementari.
Altrimenti il prossimo passo quale sarà? L'asilo?

venerdì 4 dicembre 2009

Sapore di mare, sapore di sale...? No, sapore di Merda!

Avete provato a passeggiare su via Cossolo alla sera? Bene, se ci avete provato in una di queste sere sarete sicuramente rimasti colpiti dalla disseminazione di cacche di cane che vi è stata sui marciapiedi villastellonesi.
Tra l'altro proprio di fronte al Comune, zona altamente videosorvegliata....
Giusto facendoci poca attenzione si può anche portare a casa un po' della materia lasciata sulla pavimentazione da questi poveri animali condotti in seconda serata all'evacuazione delle deiezioni fisiologiche.
Più che altro il grado di civiltà raggiunto dai custodi (padroni) di queste povere bestiole rasenta lo zero assoluto.
Pensavo che il fenomeno della cacca urbana fosse tipico solo dei grandi centri urbani, luoghi in cui il viandante notturno, barcollante dal sonno, tremolante dal freddo sfida le intemperie di inverno e magari l'attacco delle zanzare d'estate ma impavido porta il cane ad espletare i suoi bisogni.
Agglomerati urbani in cui ci si può perdere, nascondere, fuggire dopo l'atto cacatorio del cane in maniera impunita, senza paletta che possa raccogliere l'escremento e lasciarlo intonso fino a che l'ignaro passante, magari in un momento di distrazione, posi il suo piede sopra, deformando il bozzolo e portandone conseco un subdolo e odoroso ricordo.
Imprecazioni, ma verso chi?
Chi non pulisce i marciapiedi villastellonesi ben sapendo che alla mattina quello stesso marciapiede, centro del paese e frequentatissimo, sarà calpestato da centinaia di persona, anche bambini che dovranno raggiungere magari la scuola elementare.
Chi non controlla con le proprie telecamere ciò che avviene di notte?
Intanto il disseminatore solitario (con la sola compagnia dell'animale) continua indisturbato.

venerdì 30 ottobre 2009

Cambio di rotta!

Che il paese avesse bisogno di una modifica alla viabilità era ormai chiaro. Da quando è stato modificato il senso di marcia di via Carbone chi voleva raggiungere la piazza, specialmente in bicicletta, si è trovato di fronte ad una marea di sensi unici. Ottima strategia per le auto, pessima per le bici.
Non credo che l'usanza del contromano in bicicletta sarà molto inferiore, ma almeno la sicurezza verrà aumentata nel tratto di via Cossolo oggetto del cambio di direzione.
Eh si, perchè francamente la viabilità Villastellonese era pesantemente influenzata da quel tratto.
Dopo decenni si cambia e si inverte il senso di percorrenza.
Quindi non una critica, bensì un commento di approvazione per questa modifica.
Ovviamente tutto il paese ne parla, molti ne parlano male, ma credo che sia per quel senso di inerzia nei confronti delle novità.
Non dico questa modifica risolva i problemi, dico che potrebbe essere un miglioramento, come potevano esserne altri. Il fatto è che bisogna dare il tempo di capire se questa è una mossa valida. Ma assolutamente non si deve tornare alla situazione precedente e basta, comunque serviva una modifica.
E non credo che sia solo una richiesta dei vecchietti che vanno in bici, credo che serva anche a tutti coloro, specialmente ai giovani ciclisti, che si muovono in paese.
Ecco le principali opposizioni a questa modifica:
- hanno tolto 5 posti auto di fronte alla chiesa.
il problema non sono i 5 o 6 posti di fronte ala chiesa, quanto la modifica di piazza Libertà che ha tolto un punto nevralgico alla vita del paese, nonostante ci sia chi si ostina a giudicare tale piazza più fruibile. Invece per pochi giorni alla settimana, poche ore al giorno la piazza viene utlizzata dai pedoni. Diciamo che sono molto più utilizzate le piazzette di fronte alla scuola elementare e di fronte alla stazione ferroviaria. Fosse stata in un centro storico con delle abitazioni e dei negozi direttamente sul piano della piazza avrei condiviso appieno la modifica, ma è uno spazio che ha da un lato una sponda, da un altro la strada provinciale, dall'altro un museo (?), e nell'ultimo una strada.
Quindi, senza fare polemica sulla piazza , quale dato interessante porta l'eliminazione di quei posti? Poco o niente a confronto del beneficio che se ne ottiene.
- i negozi vengono isolati, chi ci va dovrà farlo apposta.
ma....i negozianti, si sono mai chiesti quanto traffico passa e quanta gente va a comprare? E chi è che compra da loro? Avete mai notato che chi entra nei negozi di via Cossolo 9 volte su 10 è a piedi o in bici e che la maggior parte delle auto sono solo di passaggio o vanno a recuperare i figli a scuola?
- i camion e i furgoni che riforniscono i negozi di via Cossolo non possono passare nella strettoria che c'è su via Bechis.
vero, i furgoncini forse quelli piccoli, ma gli altri non ci passano di sicuro. Però ricordiamoci che per entrare in Villastellone possono sempre utilizzare l'accesso da via Como e proseguire su via della Madonna, che è stretta e a doppio senso ma comunque c'era già prima una strettoia su via Cossolo in corrispondenza degli alpini.
- e se deve passare un camion dei pompieri? via della Madonna è troppo stretta!
vero per il doppio senso di marcia, ma generalmente quando un camion dei pompieri arriva con i lampeggianti accesi a sirene spiegate le altre auto si fermano e lo lasciano passare.
- aumenterà il traffico su via Bechis!
vero, aumenterà un po' il traffico. La via è stretta ma chi ha bisogno può sempre passare da via Como o da via Carbone e poi via Alloatti. Mica è una strada chiusa al traffico via Bechis....
- potevano mantenere il senso di marcia com'era su via Cossolo e disegnare una pista ciclabile in senso opposto, come in piazza Libertà.
in quel tratto via Cossolo è troppo stretta, non permette tale soluzione. per mantenere la sicurezza non era possibile una soluzione del genere.
- l'incrocio tra via Bechis e via Mazzini è scomodo.
vero. chi arriva da via Bechis si trova innanzi tutto una strada piena di buche (per cui sceglierà probabilmente le opzioni alternative sopra citate) e poi una bella svolta a 90 gradi.
Però....è stato inserito un segnale di stop su via Mazzini. E' vero che bisognerà fare molta attenzione nei primi tempi al comportamento di quel nodo, però è anche vero che sarà forse possibile eliminare il semaforo e ridurre la velocità su via Mazzini. Una via così stretta veniva percorsa a velocità folle da qualcuno.

Inoltre, aggiungo, forse si ridurrà con questa soluzione il fastidioso vai e vieni su via Cossolo, le famose "vasche". Già perchè qualcuno non trovava niente di meglio da fare che passare le giornate libere andando avanti e indietro su via Cossolo. Forse così, evitando l'accesso diretto alla piazza di avrà ridotto questo fenomeno.
C'è però da dire che bisogna valutare la nuova viabilità per capire se funziona. Per adesso è solo da promuovere, se non altro come intenzione di miglioramento.

lunedì 19 ottobre 2009

Michele D'Amaro e l'opposizione del Piffero


Michele D'Amaro: quest'uomo è stato sindaco di Villastellone per tanti anni. Lo è diventato per lo stesso motivo per cui adesso non lo è più: all'epoca si formarono 2 gruppi della stessa coalizione (di destra) e la sinistra di D'Amaro recuperò tutti i voti di coloro che erano disgustati dagli intrallazzi di allora.
Ora la situazione è tornata da oltre un decennio a quella che era la normalità per Villastellone: la giunta di destra o centro destra che si voglia.
Quest'uomo ha fatto il suo tempo, propone la vecchia politica di 20-30-40 anni fa. Il suo motto alle elezioni era: lavoro, lavoro, lavoro, parlava di attrattività delle aziende sul territorio di Villastellone.
Ma lo avete visto il territorio di Villastellone? E' minuscolo, già pieno di capannoni, alcuni vuoti, altri, grazie al nuovo piano regolatore verranno costruiti, da chi, poi, non si sa.
In un mondo in cui le aziende chiudono, mettono in cassa integrazione, lui parlava di lavoro. Ma quale lavoro? Il lavoro operaio è ormai in via di estinzione. Tutto ciò che può essere prodotto all'estero lo si fa e poi lo si importa. Siamo al punto che anche l'agricoltura, già tartassata dall'avanzare dell'industria, con la sua richiesta di terreno e risorse l'aveva messa in ginocchio, rischia il tracollo definitivo. Il colpo definitivo sembra arrivare con l'importazione di cibo da paesi terzi.
Il che sta portando la svalutazione del terreno agricolo.
Ma contestualmente la rivalutazione del terreno edificabile. Eh si, perchè il terreno da un lato perde valore economico se adibito ad agricolo ( se lo coltivo e spendo una certa somma, poi dovrò rivendere i prodotti ad un minimo. Se i prodotti arrivano ad un minor costo dall'estero i miei non li venderò più).
Ed ecco che però se investiamo nella costruzione di abitazioni, il terreno magicamente prende il valore dell'oro. Possiamo costruirci ( per adesso) una capanna e quello varrà oro.
Quanto costa una villetta a schiera in cemento? I prezzi vanno da 300.000 euro in su.
Quanto guadagna un impiegato? dai 1000 euro in su. Se va bene 1500, se va benissimo 1800.
Se facciamo due conti vediamo che chi parte da zero la casa oggi non se la può comprare, mediamente.
Perchè i prezzi sono così alti? Perchè una lobby di costruttori sta occupando il 99% del terreno edificabile, anzi, prima lo compra e poi lo fa rendere edificabile.
Cosa c'entra tutto questo con D'Amaro?
C'entra perchè il suo motto:lavoro, lavoro, lavoro, era anacronistico, perchè non ha capito le reali necessità del territorio, anzi , ha seguito l'onda, la scia.
Per di tornare sulla sua poltrona in comune ha fatto di tutto, ha proposto un candidato sindaco, anche se in realtà era sempre lui che tirava le fila.
Perchè pensa che la politica sia un gioco, che bisogna intortare i cittadini, aiutarli con i loro inciuci per favori personali.
Ecco com'è arrivato ad occupare nuovamente una poltrona in comune.
E fa parte di una sparuta minoranza, mentre l'altra lista di opposizione ha molti più eletti in consiglio comunale e di conseguenza meriterebbe una sede appropriata.
Qui non si parla di sostenere Walter Gallo e la sua lista in quanto tale, perchè verrà il momento in cui si potra e si dovrà criticarla.
Ma in questo momento, in un confronto tra le due liste, ecco che emerge questa situazione a favore di Gallo.
Tra l'altro se leggete l'articolo, che metto qui sotto così potrete farvi un'idea di ciò che si parla, noterete come anche da D'Amaro viene definito il gruppo di Gallo:"il partito del no".
Esattamente come fa la lista di maggioranza.
Avremo modo anche di parlare perchè definisco questa lista così e perchè non è un partito del no, bensì del si e di come si possano alterare i punti di vista.
La verità è che D'Amaro, sapendo di perdere nettamente le elezioni si era già accordato con il capogruppo dell'altra lista, al fine di non fare una vera opposizione, bensì di spartirsi la torta.
Ecco l'articolo comparso sul "Mercoledì" nella rubrica Villastellone 2000. Da notare come sia tutto rose e fiori, tranne...l'opposiozione che litiga!

sabato 10 ottobre 2009

Villastellone 3000

La consueta rubrica Villastellone 2000 tenuta sul Mercoledì ci ha fornito un nuovo spunto di riflessione.
E' la prima uscita del governo Nicco.
Avremo ampi spazi di commento di questa rubrica che da quando è nata non ha fatto altro che essere un organo di propaganda politica delle giunte (tutte dello stesso schieramento) che fino ad ora si sono susseguite.
Il titolo del post odierno Villastellone 3000 viene dal titolo della rubrica cartacea Villastellone 2000.
Ovvio, ma il nome era da scegliere tra Villastellone Zero, ma ahimè c'è già una trasmissione televisiva, oppure Villastellone 1999 o Villastellone 2001.
Perchè tutte queste cifre? Perchè l'anno zero da sempre rappresenta uno spunto di partenza, di inizio da cui iniziare a valutare a fare un bilancio (termine caro al nostro sindaco fiscalista).
1999 perchè è una data simbolo, fine di un'era, giusto un anno prima del 2000.
Oppure 2001, come odissea nello spazio, forse più nello strazio, quando si parla di Villastellone...
Ma poi il 3000.
L'avveniristico titolo della rubrica con l'anno 2000 (questi sono e saranno gli anni 2000 almeno per altri 999 anni) porta in sè lo scorrere intrinseco del tempo: rubrica nata prima dello scadere del millennio ma ormai già passati ben 9 anni.
Allora abbiamo scelto il 3000.
Una data lontanissima, ma che inesorabilmente arriverà.
Nessuno di noi ci sarà, il nostro DNA, i nostri parenti saranno stati fusi e dispersi nell'immensità del mondo.
Cosa resterà di noi tra mille anni? Se guardiamo a 1000 anni fa ci sembra un tempo lontanissimo, eppure le nostre radici, anche culturali sono li e questo lasso di tempo ci sembra piccolissimo.
Anzi, le nostre radici culturali risalgono a 2000 anni fa, volenti o nolenti data dalla quale noi, civiltà occidentale partiamo per iniziare a contare il tempo, anche se il conteggio iniziò ben prima e con altre modalità.
Sappiamo bene che parte della nostra cultura arriva dai romani, dai greci, da quella culla di civiltà che fu il mediterraneo.
E allora cosa c'entra il 3000? Perchè preoccuparci di così tanto in la nel tempo?
Perchè la vaga impressione che si ha è che certe cose non cambino mai: mi immagino la scena di Roma nell'anno zero, quando nacque (più o meno) colui il quale noi chiamiamo Gesù.
Mi immagino la scena di due comari che se la chiacchierano, che riportano i problemi quotidiani, il fare la spesa, qual'è il negozio più conveniente, poi alcuni spettegolezzi sulla gente conosciuta, magari sul vicino di casa.
Mi immagino la vita quotidiana, ma anche la vita politica, già allora fatta di intrecci e di inciuci, di manipolazioni e di approvazioni.
Mi immagino i grandi oratori che si rivolgevano al loro pubblico, incantandoli e trascinandoli attraverso le loro tesi.
Ecco cosa penso: che stiamo facendo sempre le stesse cose, che siamo minimamente cambiati da 2000 anni fa e molto probabilmente non lo saremo neanche tra altri mille.
Tutta la tecnologia che ci circonda ha modificato solo apparentemente le nostre abitudini, ma alla fine siamo sempre gli stessi: una volta impiegavamo un'ora di tragitto per spostarci, a piedi erano sui 5- 10 km, ora sono 25-100, ma sempre un'ora (in media) siamo disposti a viaggiare per poi tornare a casa.
Ecco quindi il perchè del 3000: se il titolo "Villastellone 2000" sembrava avveniristico, un paesino proiettato nel futuro, con la mente rivolta all'innovazione, invece, sotto questo punto di vista vediamo che le cose sono sempre uguali, anche fosse Villastellone 10.000.
Gli inciuci rimarranno sempre gli stessi, come anche le comari di paese.

venerdì 2 ottobre 2009

Villastellone like Nichelino

Villastellone era un paese che sonnecchiava, molto dormitorio alle porte di Torino poca agricoltura ed industria locale.
Ora si sta svegliando, facendolo nel peggiore dei modi.
Siete mai stati a Nichelino?
Un paese in cui letteralmente non c'era il nulla, forse poche case. Poi con l'industria piemontese e torinese è diventato dimora degli operai Fiat.
La speculazione edilizia, e qualcosaltro, hanno fatto capolinea lì e da allora sono emersi palazzoni da 15 piani, famosi costruttori edili si sono affermati in tutta la regione.
Da paesino a cittadina, i confini si sono uniti a quelli di Moncalieri e di Torino, formando un unico agglomerato urbano, senza soluzione di continuità.
Periferia di Torino.
Automobili in ogni angolo.
Traffico intenso.
Assenza di strutture efficienti.
Tutto questo è Nichelino, come si potrebbe anche dire di Settimo Torinese. Fateci un giro e vedrete che belle città trafficate che sono diventate.
Ampliando gli orizzonti della cittadina arriva anche il popolo delle periferie.
Senza dissertare su chi sia questo popolo, possiamo dire che Villastellone si è risvegliato assediato da essi.
Stanno arrivando.
Colonizzeranno Villastellone, lo renderanno simile a Nichelino e Settimo.
L'identità di paese svanirà, almeno quel poco che ne era rimasta
Siamo ad un passo dall'unire Santena con Villastellone, dal diventare anche noi una parte di quel conglomerato urbano di Torino. Finalmente potremo andare a piedi da piazza Livertà a piazza Castello, passeggiando sui marciapiedi, come in un'unica grande città.

Benvenuti a Villastellone 2000!

mercoledì 30 settembre 2009

notte bianca o notte "in" bianco...

Se per molti quello di sabato 26 e domenica 27 ha rappresentato un bell'esempio di valorizzazione del nostro paese, per qualcuno ha rappresentato un fastidio.
Non contesto il voler promuovere il paese con questo genere di feste, bensì con l'inquinamento acustico prodotto.
Alcuni cittadini sono stati letteralmente inondati da onde sonore, oltre ogni valore accettabile di decibel.
Sarebbe dovuta intervenire l'asl, ma così non è stato.
Non si vuole un paese morto, senza vita ma ad ogni cosa c'è un limite. Oltretutto se ciò viene causato in maniera volontaria.
I concerti in piazza sono una buona idea, però bisogna tenere conto delle distanze dalle abitazioni e del livello sonoro emesso.
Nel caso si volesse esagerare un po', il consiglio è quello di ubicare i concerti nella piazza principale, tanto è pedonale o nella piazza della scuola media.
Non facciamo obiezioni del tipo che anche in piazza ci sono abitazioni, perchè sono abbastanza distanti.
E poi prima della riqualificazione voluta da qualcuno non c'erano nè le abitazioni che ci sono adesso nè le fontane che rendono inutilizzabile il 10-15% della piazza. Forse anche di più.
Sarà mica che il nostro beneamato sindaco non voleva rumore vicino a casa sua?!?
E' vero, ha promosso il campionato sbandieratori, ma quello non poteva certo metterlo in via Cossolo.
Ricordiamo inoltre, dato l'argomento inquinamento acustico, che già tutto il paese gode della presenza di svariati personaggi che lo percorrono a bordo delle loro vetture sia con impianti stereofonici a tutto volume sia con scarichi modificati dei loro automezzi.
E' importante soffermarsi su questo punto perchè in entrambe i casi di ha l'emissione di suoni a bassa frequenza, particolarmente fastidiosi per l'udito e difficilmente schermabili.
Il che produce un forte inquinamento acustico.
Ora, dato che ciò sicuramente vìola i parametri di legge, viene da chiedersi dove siano i vigili urbani, dove siano le autorità competenti.
E' possible fermare tutto ciò o dovremo rimanere attanagliati da inquinamento acustico per sempre?
Forse, un giorno, quando farà comodo al sig. sindaco e ai suoi "amici", allora potremo avere risposta.

martedì 15 settembre 2009

...cauto il sindaco...

Questa è la notizia:

Dodicenne uccisa, scarcerato il pirata


Queste le affermazioni del sindaco:

Più cauto il sindaco di Villastellone, Davide Nicco. «Quella strada è di competenza della Provincia, noi non possiamo intervenire - spiega - E comunque c´è sia un limite di velocità che una passerella, non so cosa possiamo fare di più. Forse illuminare di più la strada, ma il problema è che la gente preferisce attraversare piuttosto che salire e scendere dalle rampe del sovrappasso». Certo è, comunque, che si tratta di una strada pericolosa. «Sì - conferma il sindaco - ma in quel tratto non si ricordano incidenti, questo è stato il primo. Il punto considerato più a rischio è l´incrocio con la strada per Carignano, e per quello è già stata prevista una rotonda».

Come dire:
"Sappiamo di avere concesso la costruzione di Villasport, sappiamo che c'è tanta gente che attraversa, sappiamo che i ragazzini (e non solo), pur di non usare la passerella attraversano la strada, ma noi siamo dalla parte giusta, quindi non faremo NULLA!"

Thanks Davide!

Facciamo una donazione al Comune

Il Comune di Villastellone sta tirando a lucido le sue strade cittadine in occasione della festa patronale.
Cosa buona e giusta, in quanto si sta facendo della manutenzione.
I cittadini, in occasione della ritinteggiautura di alcuni pali dell'illuminazione, sono vessati dall'incessante rumore del generatore di corrente elettrica che serve a fare funzionare la carteggiatrice....
Capito bene?!?!
Un rumore assordante per fare funzionare una minuscola carteggiatrice!!!!
Ora....regaliamo al Comune di Villastellone un GENERATORE SILENZIATO!
Con tutti i soldi che stanno elargendo nei vari lavoretti comunali forse avranno finito i soldi per l'acquisto di un generatore nuovo, assordando la cittadinanza.
GRAZIE PER L'INQUINAMENTO ACUSTICO!

venerdì 4 settembre 2009

Che paese di M....

Che cosa è successo oggi a Villastellone?!?
Quale genere di liquame è stato sparso?!?

Per evitare confusioni potremmo presumere che:

a) il venticello che oggi spira abbia smosso le fognature di Villastellone.

b) che sia stato effettuato uno spurgo.

c) che qualcuno abbia sparso liquami.

Quale sarà delle tre?

venerdì 21 agosto 2009

Che fine fanno i nostri rifiuti?


Preparando l'immondizia per la raccolta mi sono chiesto come mai la raccolta dell'organico venisse effettuata in buste di plastica, quando altrove prevedono l'utilizzo di appositi sacchetti di carta.
Ora, mescolare la carta con la frazione umida significa poter tirare fuori un concime, non per uso alimentare, magari solo per le piante da ornamento o le aiuole, comunque un concreto riutilizzo, anche se parziale.
Ma raccogliere l'umido con della plastica, nel momento della triturazione significa miscelare della parte biodegradabile con una frazione che non lo è.
Allora, incuriosito faccio un giro sul sito covar. Leggo che tutta la parte di RU viene conferita nella discarica di Basse di Stura.
Mmmmhhhhh....e qui già inizia a ronzare in testa un sospetto, già attivato dalla raccolta dell'organico.
Ma, mi chiedo, non sarà mica la solita vecchia storia che vogliono separare l'umido dal resto dell'RU per poter disporre di una frazione asciutta da conferire in un inceneritore?
Già, chiamiamolo così: INCENERITORE. Perchè la realtà è che incenerisce l'immondizia, cioè crea cenere, cioè altra immondizia che ha bisogno di un'altra discarica, questa volta però speciale.
Eccoci arrivati qui:
http://www.covar14.it/impianti.html#

Verremo dotati di inceneritore!!!
In pieno accordo con le regole dettate a carattere nazionale.
In alcuni Paesi del mondo, il nostro piccolo pianeta terra, stanno viaggiando verso quello che viene definito rifiuti zero: ovvero il completo riciclo delle materie che usiamo come imballaggi.
Non è uno sforzo epocale, si tratta solo di definire le linee guida a livello generale.
Certo che così non si potranno mai produrre rifiuti per l'inceneritore.
A proposito...come funziona l'inceneritore?
Semplice: brucia i rifiuti.
Quali rifiuti? Tutto ciò che può prendere parte ad una reazione di combustione.
Ah...ma allora i nostri rifiuti sono carburante?
No, il carburante dei rifiuti è: PLASTICA E CARTA. Queste sono le uniche due materie che bruciano nell'inceneritore.
Ma se la plastica e la carta già la separiamo?
Non tutto è separabile. Ovviamente tutto ciò che è carta viene separato, anche parte degli imballaggi, perchè era troppo sporco proporre di bruciare tutto. In passato ci hanno provato, proponendo sempre gli inceneritori, con la questione che così costava meno lo smaltimento, ma ahimè la carta si ricicla benissimo e soprattutto SERVE, altrimenti avremmo una deforestazione enorme, anche se il tipico albero da carta cresce molto velocemente, ma comunque impiega del tempo, invece la carta riciclata è subito pronta.
Veniamo alla plastica.
Ma anche quella la separiamo.
Vero, ma solo di pochi tipi, perchè il problema della plastica è che diventa difficile da riciclare. Certo, se fosse tutto PET allora lo ricicleremmo molto bene, ma alcune frazioni sono di plastica indefinita, quindi non differenziabile.
Ma principalmente si riciclano bottiglie di PET.
Vero, anche se in effetti non dovremmo affatto vendere l'acqua in bottiglie di plastica.
Quindi, come funziona l'inceneritore?
L'inceneritore funziona con l'RU, il rifiuto urbano, quello indifferenziato. Ogni volta che ci troviamo di fronte ad un prodotto composto in parte di fibre vegetali, carta o cotone, ed in parte di fibre di materiale plastico, dobbiamo gettarlo nell'RU.
Il discorso è quindi molto facile: basta fare si che una frazione dei materiale che finisce in discarica sia impossibile per l'utilizzatore da riciclare.
Gli diamo l'illusione di riciclare, ne salviamo una parte e l'altra parte ci serve per l'inceneritore.
Giusto, serve all'inceneritore.
La quota che noi paghiamo:
- l'imballaggio al momento dell'acquisto del prodotto
- lo smaltimento del rifuto
- l'acquisto dell'energia elettrica
Perchè l'inceneritore non serve a eliminare la spazzatura, serve per produrre energia elettrica che noi riacquisteremo.
Ci diranno che produce energia e calore, in modo pulito.
A parte il fatto che una quota di diossina verrà inevitabilmente prodotta, che comunque si fisserà nel terreno e noi ce la rimangeremo.
L'inceneritore produrrà energia elettrica e calore bruciando petrolio e carta.
Già perchè la plastica deriva dal petrolio. Quindi è come se avessimo una centrale a petrolio.
La parte di carta bruciata sarà invece sottratta al riciclo.
Inoltre, l'inceneritore serve a prendere soldi statali, perchè è dimostrato che è antieconomico.
Tutto questo per concludere che l'obiettivo dovrà sempre più essere il rifiuto zero anzichè un inceneritore.

giovedì 20 agosto 2009

Villastellone: paese a 5....STALLE

Quando, in occasione della recente presentazione del piano regolatore è stato proposto di mettere dei pannelli fotovoltaici in un campo fuori dall'abitato mi sono venuti i capelli dritti.
Di solito i pannelli fotovoltaici si piazzano sui tetti delle case perchè questi sono delle superfici inutilizzate.
Che senso ha mettere i pannelli in un campo, sottraendolo all'agricoltura? L'investimento risulterebbe molto più economico se in quel campo coltivassimo colza e poi producessimo calore ed energia elettrica con un generatore diesel.
Quindi, ritornando al nostro pannello fotovoltaico, che di per sè ha un rendimento basso, si parla del 20% o poco di più, per problemi legati al funzionamento intrinseco, ma che è ormai accertato che in 10 anni (ora anche meno) si recupera l'investimento e che rende per altri 20, per un totale di 30 anni, perchè non piazzarne qualcuno a Villastellone?
Per chi obietta che per la costruzione di un pannello occorra più energia di quanta ne produca possiamo dire che è vero se consideriamo il ciclo di produzione a partire da energie quali il petrolio, se consideriamo che per trasportarlo usiamo sempre il petrolio, insomma, costa parecchio e sprechiamo energia perchè stiamo usando dei processi con dei rendimenti scarsissimi. Ma una volta dato l'avvio al processo virtuoso di produzione di energia elettrica dal sole, allora potremmo dire che il pannello solare produce molto più di quello che consuma per la sua produzione.
Veniamo al nocciolo: osservando la palestra della scuola elementare mi sono accorto che in piena estate venivano accesi i neon in pieno giorno...?!?
Ok, la palestra e la scuola sono una costruzione abbastanza antiche, però il tetto della palestra e parte del tetto della scuola sarebbero utilizzabili per piazzare pannelli fotovoltaici.
A Torino c'è una scuola elementare ed una media che hanno piazzato i pannelli fotovoltaici sul tetto e con regolare display a led comunicano quanta energia hanno prodotto dalla sua installazione.
Ecco la fotina della scuola elementare:


Da qui si vede bene che almeno il tetto palestra e tutto il tetto inclinato nella zona opposta della scuola potrebbero ospitare pannelli fotovoltaici.
Così mi sono ricordato il tetto piatto della scuola media!
Altra grande occasione per piazzare pannelli fotovoltaici, tantopiù che non ci sono ostacoli che creino ombra:

Questo sarebbe un buon esempio per le generazioni future, un inizio.
Ricordate la storia della raccolta differenziata?
Ripassiamola:
A Villastellone tutto scorre tranquillo, finchè un giorno viene annunciato il piano per cotruire o una nuova discarica o in alternativa un inceneritore più relativa discarica.
Questo perchè Villastellone, sebbene fosse stato avvisato di avviare la raccolta differenziata, non aveva provveduto e non potendo continuare a mettere i rifiuti nelle discariche altrui doveva provvedere al proprio smaltimento.
Ovviamente questo con i comuni limitrofi. Villastellone sta al sicuro: avendo già una discarica chiusa tanti anni fa, nel suo territorio non ne possono cotruire.
Già, nel suo no, ma in quello dei confinanti si.
Carignano ha già da tempo avviato la raccolta differenziata e non vuole saperne di inceneritori e discariche. Allora si valuta l'opzione Santena, proprio al confine con Villastellone oppure Cambiano, sempre e solo a 5 km da Villastellone.
Inevitabile che tutte le colture villastellonesi si sarebbero deprezzate con un impianto a 1 metro di distanza.
La svolta avviene con il rospo, il pelobate fosco, simpatico anfibio che gli agricoltori hanno cercato di sterminare con i loro pesticidi e antiparassitari. Ma lui c'è. Una piccola manifestazione dei pacati villastellonesi per le vie cittadine, un accordo per la raccolta differenziata e il fondoschiena del paese è salvo.
Già, perchè la sonnolente giunta che governava allora Villastellone ben poco si mosse per evitare la discarica. Anche senza rospetto sarebbe stato sufficiente iniziare per tempo la raccolta differenziata.
E non iniziamo a dire che costa di più, perchè sebbene ci sia manodopera, che costa ma che crea occupazione, il materiale riciclato ha un valore, quindi, se qualcuno non fa il furbetto, dovrebbe poi calare di costo.
Ecco, tutto questo perchè? Perchè ad oggi campeggia in bella vista sulla bacheca del comune un manifesto che dice che siamo un paese "riciclone", che siamo virtuosi.
Si, ma fino a qualche anno fa non gliene importava a nessuno del riciclo, anzi era visto come una scocciatura, preferivamo pagare le multe piuttosto che riciclare.
In fondo Villastellone è un paese piccolo, si può fare tanto con poco.
Così potrebbe essere con i pannelli fotovoltaici: ad ora tutti in comune dormono, l'energia per la Ville-lumiere Villastellone non è una priorità.
Lo diventerà quando saremo costretti?

martedì 18 agosto 2009

Villastellone: situazione risolta

Dopo l'intervento in extremis oggi la riapertura della farmacia e della parafarmacia.

lunedì 17 agosto 2009

Villastellone: ABBANDONATO PER FERIE

Come avrete già notato, a Villastellone, in occasione della festività ferragostana è tutto chiuso. Soprattutto si nota la chiusura della Farmacia e delle ParaFarmacia. In un paese in cui si raschiano voti con l'aiutino (con i soldi di tutti) agli anziani, però facendo pubblicità al proprio mulino, è da segnalare questa grave disattenzione. Proprio gli anziani sono coloro che maggiormente necessitano di questo tipo di servizi, perchè impossibilitati a spostarsi facilmente nel paesino vicino, anche se distante pochi km.
Come sempre attendiamo l'esito della costruzionde di Villastellonopoli, il grande raddoppio di Villastellone, per vedere l'ampliamento dei servizi ai cittadini...o magari solo il conto in banca di qualcuno.
Ubi maior....

martedì 11 agosto 2009

Comune di...FAVARI!

La frazione di Poirino, confinante vicina pochi km al centro di Villastellone, tanto da rappresentarne alle volte una parte di esso, sta subendo una massiccia fase di costruzione di nuove abitazioni.
I Favari sono dotati di una via principale, di una scuola, di alcuni bar e servizi. Fino a qualche anno fa erano oggetto di costruzione, ma ancora delimitata e circoscritta. Essendo distanti dai centri abitati dei paesi circostanti, non dotati di mezzi di collegamento, i Favari hanno sempre destato attenzione per la possibilità di costruire, dato l'enorme spazio, calmierata appunto dalla mancanza di infrastrutture di trasporto. Anche Poirino era considerata terra non appetibile e le case erano di minor valore rispetto a Villastellone o Carmagnola, entrambe dotate di treno.
Ma con la presenza sempre più massicia dell'automobile, sul finire degli anni '80 qualche temerario decise di costruirsi la sua lussuosa villetta. Già, perchè il terreno costava poco e allora si poteva investire sullo spazio e sui materiali. Prima conseguenza: essendo le nuove abitazioni costruite a ridosso della strada provinciale, ne veniva limitata la velocità a 50 km/h. Ora, se un paese ha una via principale, se poi c'è una provinciale esterna, oppure una circonvallazione, viene naturale ritenere che il limite dei 50 sia giusto nel centro, come sia pure giusto un limite superiore all'esterno. Ma tant'è. Il processo di costruzione ebbe poi un serio calo negli anni '90. Qualche villetta a schiera ha impiegato una quindicina di anni al completamento. E' da ricordare che l'uso massiccio dell'automobile è un fenomeno recente. Ora l'auto viene presa di continuo. I soldi spesi in carburante sembrano sempre ben spesi. E' ormai un lontano ricordo, quello di più di 20 anni fa in cui tutti usavano il mezzo pubblico per spostarsi ed andare al lavoro. La macchina la si utilizzava, ma conti alla mano non era un mezzo adatto a fare da pendolari con il capoluogo di regione. Si prendeva la macchina il sabato sera, oppure per una qualche volta alla settimana. Il traffico era già intenso, ma il pendolare usava l'auto con moderazione durante la settimana. Ora siamo diventati più ricchi. Tutti abbiamo l'auto e ci siamo dimenticati la parola "risparmio". Oggi sinonimo di risparmio energetico, una volta di risparmio monetario: l'auto era troppo costosa per un uso giornaliero, sperperava una possibilità di mettere da parte i soldi. Oggi, abituati al credito al consumo, il tutto rateizzato, il risparmio non esiste più, nemmeno quello energetico.
Vuoi anche la modalità lavorativa che ha scombussolato gli spostamenti: oggi lavoro qua, tra un anno mi spostano a 30-40 km di distanza, magari in una sede decentrata in un polo indistriale, totalmente disconnesso dai servizi di trasporto pubblici (che lo facciano apposta?!?). E allora l'auto è diventanta il nostro mezzo di trasporto quotidiano, consumiamo e inquiniamo. Ma proprio a questa nostra abitudine, località un tempo disagiate come i Favari hanno assunto connotati di interesse particolare: spazio a volontà, immersi nel verde, possibilità di espansione e vicinanza strategica alla grande città. Mi ricordo quanto con il ciclomotore si affrontava di notte il viaggio verso i Favari, per raggiungere le giorstre. Ci si immergeva in un buoi profondo, avvolti solo dai campi di granturco. Pochissime le auto che passavano, l'unica illuminazione era la luna e il faro del nostro mezzo.
Ma la distanza era solo di 3-4 km, la strada la si conosceva bene e allora si andava con quel mezzo barcollante che per qualsiasi ragione era propenso a lasciarti a piedi. Già, perchè da Villastellone sono solo 3 o 4 km. E allora con l'auto sempre sotto il culo i Favari sono diventati interessanti: non più l'interesse per il treno, ma quello per la villetta a schiera. In meno di 5 anni i Favari hanno subito una costruzione apocalittica, pronti ad ospitare centinaia di residenti nuovi, pronti a scappare dalla grande città pur di immergersi nel verde. Tanto poi, alla mattina, per recarsi al lavoro c'è l'auto. Così la coda per Torino inizierà a Villastellone. Ecco anche il perchè di tanto interesse nella costruzione della nuova circonvallazione di Villastellone: per facilitare i nuovi residenti dei Favari. Stessa sorte è toccata a Poirino: immobile o quasi per anni, negli ultimi 5 anni ha visto nuovi palazzoni crescere alla sua periferia.
Stessa cosa per Santena. Prima hanno costruito la circonvallazione, poi hanno costruito abitazioni al ridosso della stessa. Quando invaderanno anche l'altra sponda chiederanno una nuova circonvallazione perchè li c'è troppo inquinamento.
Quando Villastellone, Santena, i Favari, Poirino, saranno un unica cittadina come sono diventate Moncalieri, Trofarello, Orbassano, Collegno, Rivoli, senza soluzione di continuità con Torino, allora potremo essere contenti.
Per questo immagino che il prossimo passo dei Favari, che si stanno così tanto espandendo, sarà quello di diventare un comune a sè stante.
Ah...dimenticavo...Villastellone era già un po' in ritardo...ma colmerà il gap costruttivo ben presto.
Chissà come mai i sindaci hanno così tanto interesse a voler ingrandire i loro paesini...

sabato 1 agosto 2009

VILLASPORT UCCIDE: PRIMA VITTIMA




E' morta una ragazzina di 13 anni. Stava attraversando per andare a Villasport. Non ha utilizzato l'apposita passerella per l'attraversamento della strada statale. Fatalità, tragica. La passerella, c'è da ormai più di 20 anni, costruita per evitare un punto di attraversamento molto pericoloso. Un punto di rettilineo, senza intersezioni, dove le automobili possono velocemente raggiungere velocità elevate. Lo si sapeva. Si è provveduto con la passerella. Ma perchè attraversare la strada? Perchè probabilmente non ci sono gli sbarramenti adeguati. Perchè probabilmente il numero di persone che vuole raggiungere Villasport è aumentato. Non discutiamo sulla criticità del luogo in cui è sorto Villasport. Luogo difficilmente agibile, come lo erano d'altronde i campi da calcio. Ma ahimè ora il numero di ragazzi(ni) che attraversa è presumibilmente aumentato. Di contro non è stata posta l'adeguata attenzione a far si che si rispettasse il divieto di attraversamento pedonale in quel punto. La statale presenta tre punti critici: l'intersezione semaforica per Carignano, la passerella (se non utilizzata) e l'intersezione per Borgo Cornalese (fortunatamente poco utilizzata). Per l'incrocio verso Carignano possiamo metterci il cuore in pace: lo vedremo tra 4 anni, in prossimità delle prossime elezioni, non prima. Quello che sconcerta in questa occasione tragica è l'assenza completa di attenzione che avrebbe presentato l'attraversamento per l'area dedicata agli impianti sportivi di Villastellone. Si deve porre rimedio. Per la famiglia della povera vittima, ormai, si tratta di chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi, per tutte le altre famiglie siamo ancora in tempo: facciamo qualcosa!