Siamo a fine Marzo, un'insolita primavera con temperature estremamente miti ci sta accompagnando da alcune settimane ormai.
E' passato poco più di un mese da quel tremendo febbraio 2012, il cui ricordo è fortemente fissato in noi per l'eccezionalità delle temperature al ribasso.
Sembra così strano eppure in così poco tempo il clima è radicalmente mutato.
Ma torniamo ai fatti: era il 28 gennaio 2012 ed iniziava a nevicare, nevicare, nevicare, sempre più insistentemente.
Finita la nevicata iniziò il grande gelo, che ci ha accompagnato fino alla soglia di marzo, per poi scomparire tanto velocemente quanto è arrivato.
Qualche polemica sulla spazzatura della neve a cui il sindaco decide di scrivere sul suo rubricone Villastellone 2000 de il Mercoledì.
Ve la ricordate la favola di Esopo, il lupo e l'agnello. La morale di quella storia era che il più forte vuole avere tutto, ma non gli basta, vuole anche la ragione.
Ecco cosa ci racconta Davide nel suo articolo (per cui trova anche il tempo di scriverlo...):
La nevicata non è una cosa eccezionale in Piemonte, è la normalità, per cui i cittadini dovrebbero essere abituati ad un po' di disagio derivante da questo tipo di intemperie.
E già qui abbiamo una prima contraddizione: se le nevicate sono cosa normale, perchè emanare un'ordinanza (che tra l'altro nessuno di noi ha visto appesa in giro per il paese, ma solo come nota pubblicata su internet) in cui data la gravità della situazione meteorologica si ordinava della chiusura delle scuole?
Ma se è la normalità, perchè una simile azione?
Allora dirige il suo discorso sui soldi (forse avrà preso spunto dal post pubblicato su questo blog che si chiedeva proprio se non fosse stato un risparmio di gestione).
Davide ci rassicura dicendo che facendo così si sono risparmiati dei soldi.
E invece noi diciamo che ha semplicemente scaricato il costo di spalatura sui cittadini.
Come? Semplicemente togliendo dei servizi.
Il mercato del lunedì si sarebbe potuto tranquillamente fare, bastava spalare la neve.
Le scuole (TUTTE) sono rimaste chiuse.
Stare con i propri figli è un piacere, ma se non preventivato diventa un'incombenza. Le aziende non hanno chiuso per neve. I genitori senza supporto di parenti si sono dovuti assentare dal lavoro per badare a questa incombenza.
Ricordiamocelo: il prefetto di Torino consigliava la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per alleggerire la circolazione stradale, non per una pericolosità intrinseca della neve.
Il nostro sindaco allora ci riporta solo una parte della verità, quella che ovviamente gli fa più comodo: alcuni cittadini si sono lamentati perchè i loro vicoli privati (e anche qui bisogna vedere le cose in modo obiettivo e capire bene le dinamiche) sono stati spazzati solo dopo le altre strade.
Una ditta si è poi lamentata perchè il suo piazzale privato non sarebbe stato spazzato dal Comune.
Niente da obiettare, peccato che il sindaco sciorini dati secondo cui le strade principali già domenica sera erano libere, mentre il lunedì anche il resto era stato pulito.
Chiunque abbia spazzato neve dal proprio cortile sa bene che iniziando a spazzare la domenica mattina, con calma, senza fretta, il lunedì mattina, nonostante la nevicata fosse durata fino a sera, si è trovato una situazione nettamente migliore rispetto alle strade.
Gli spazzaneve sono intervenuti solo nella sera di domenica 29 gennaio. Hanno liberato via Cossolo del più grosso della neve, anche perchè se non avesse proprio fatto niente sarebbe stato evidente il disinteresse totale.
Una rapida passata è stata poi fatta il lunedì nelle strade secondarie.
Ma chi ha visto la situazione sa bene come sia rimasta per più di una settimana via Carbone: la neve era stata asportata dalle macchine di passaggio, di spazzaneve non se n'è vista l'ombra per diversi giorni.
E qui c'è proprio la seconda contraddizione: se la neve è cosa comune, prevista, perchè non allertare gli spalaneve già domenica mattina, dopo l'abbondante nevicata di sabato?
Qui sembra che si sia voluto aspettare, forse pensando che tutto sarebbe finito presto.
Nessuno urla alla calamità naturale per un po' di neve, trattandosi per di più di un evento noto e non eccezionale sarebbe stato meglio gestirlo diversamente.
Non si tratta di risparmio, si tratta di aver gestito molto male un evento atmosferico normale ma un po' più deciso del solito.
Per capirci meglio possiamo fare un esempio.
E' come se viaggiassimo in auto, con una ruota di scorta. Ad un certo punto foriamo. E' un'eventualità prevista. Ma noi non ci fermiamo, abbassiamo la velocità e continuiamo con il pneumatico sgonfio, perchè fermarci e cambiare la ruota sarebbe un costo e un consumo del pneumatico di riserva.
Alla fine ci accorgiamo che il gommista è ancora troppo distante e così decidiamo di fermarci e di sostituire la gomma.
Avremo risparmiato il pneumatico di riserva, però avremo anche utilizzato in maniera inadeguata il pneumatico forato, così facendo lo abbiamo usurato più del previsto e magari anche danneggiato un po'.
Ecco qual'è stato il risparmio del sig. sindaco.
L'intervento poi si conclude lasciano la parola ad una "ammiratrice" dell'operato in quell'occasione.
Davide la cita come esponente della "maggioranza silenziosa".
Ma se parla, poi tanto silenziosa non sarà....
La lettrice scrive su internet, poi però la critica, dicendo che non ha bisogno del tam tam di internet, ma di buona volontà come avevano i nostri vecchi.
Ora, io la buona volontà la vedo anche nei giovani, che si alzano alla mattina presto, che lavorano 10-12 ore al giorno, che pagano una valangata di tasse, che hanno un mutuo, una famiglia da mantenere e dei figli da crescere con degli stipendi alle volta inadeguati.
Io credo che la buona volontà e lo spirito di sacrificio ci sia in molte persone, anziani o giovani che siano.
Poi dice di abitare in via Perlino, che non è che si possa definire una via di passaggio strategica per il paese da quando la viabilità è tornata all'antico dopo l'esperimento di qualche mese.
Si lamenta poi dei veicoli in sosta nella via che avrebbero comunque ostacolato il passaggio dello spazzaneve.
Ora, io dico, con più di 40 milioni di veicoli in Italia, dove ce li mettiamo? Non tutti coloro che hanno lasciato la macchina in strada penso avessero disponibilità diversa.
Attenzione: ho detto non tutti.
Se prima concediamo di parcheggiare sulla carreggiata stradale, designamo parcheggi, imponiamo sensi unici, non è che dopo mi si deve venire a dire: ehi, sposta il tuo veicolo!
E' normale prassi.
Ma il più bello del suo intervento è l'inizio della lettera, quando cita John Kennedy.
Ecco, signora, quella frase la poteva riservare ad un evento come l'alluvione del '94, in cui molti cittadini piemontesi e anche villastellonesi si sono impegnati per aiutare concretamente i bisognosi, tirandosi su le maniche e dando il loro aiuto direttamente.
In questo caso bastava solo far funzionare un apparato già predisposto.
Ecco qual'è stata la critica dei villastellonesi.
Ultima nota:
Questa è l'immagine di lunedì 30 gennaio in via Cossolo, davanti alla scuola materna, proprio di fronte all'ufficio personale del sindaco: tutto bello spazzato, con gli spalatori che liberano lo spazio antistante la scuola.
Eh già, perchè lunedì mattina la strada di fronte al suo ufficio era bella pulita, con la neve tutta addossata alla scuola materna...tanto era chiusa!!!

