giovedì 10 dicembre 2009

Pestaggio alla scuola elementare

Il titolo poteva essere "elementare Watson", ma così almeno risulta ben chiaro e senza troppa ironia quello che è successo di recente alla scuola elementare di Villastellone.
Un bambino, perchè qui di bambini e non di ragazzini si parla, è stato pestato nella scuola elementare di Villastellone.
Un gruppo di circa 6 bambini, capeggiato da uno di essi, lo ha isolato e poi lo hanno riempito di calci e pugni.
I bambini sono esseri umani che si evolvono, molte volte esprimono sadismo e violenza contro animali.
E' il loro modo di crescere, che per lo più non avranno da grandi, non riconoscendosi nemmeno in quello che hanno fatto.
Ma qui stiamo parlando di un vero atto organizzato e capitanato da bambini di meno di 10 anni.
Organizzato e pianificato, sfruttando un momento di pausa e l'assenza di vigilanza delle insegnanti.
Se da un lato è vero che le insegnanti delle scuole elementari sono sempre più sottoposte alle pressioni che arrivano dall'alto è anche vero che non devono nemmeno avere troppo gli occhi aperti.
Lo dimostra un altro caso, successo pochi anni fa, uno o due al massimo, in cui una bambina, sempre alla scuola elementare di Villastellone, si è vista amputare una falange in una porta dei serivizi igienici, ad opera di altri bambini che, senza farlo apposta le hanno stretto il dito fino ad amputarlo.
Dicono di non averlo fatto apposta solo perchè la bambina in questione aveva delle difficoltà di relazione e che di conseguenza non avrebbe emesso sonorità vocali per confermare il suo stato di sofferenza.
Io ci credo poco. Credo invece alla versione circolata in cui le bambine esecutrici dell'atto lo abbiano fatto consapevolmente, come sfregio ad una persona diversa da loro.
Ritornando al fatto successo da poco, invece, il bambino in questione non ha detto nulla, è stata la mamma, a casa, che si è accorta dei lividi.
La cosa sconcertante è che a capo di tutto ciò vi sia un bambino, che ha organizzato e diretto l'azione, con i suoi complici.
Il responsabile di tale azione ha riferito alla maestra che lo ammoniva che sarebbe andato in carcere (cosa non vera) che tanto lui sapeva che non sarebbe mai successo e che anzi il padre lo incitava a menare.
Seconda cosa: la madre della vittima non vuole sporgere denuncia.
Considerazioni:
- un genitore che spinge il figlio a menare, che razza di genitore è?
risposta: è un genitore moderno, che accortosi della realtà odierna spinge il figlio a destreggiarsi in una società arrivista e violenta.
- dove erano le maestre quando è avvenuto il pestaggio?
risposta: da qualche parte nella scuola. Non possono mica controllare tutto e tutti. Ma dovrebbero farlo, anzi, sono obbligate dalla legge, perchè vengono dati loro in custodia i figli di altre persone. Se il lavoro non fa al caso loro possono sempre cambiare, nessuno le tiene li a forza.
I tempi sono cambiati? Bene, si devono adeguare.
- perchè la madre della vittima non sporge denuncia?
risposta: perchè forse non vuole avere complicazioni in un paese così piccolo. Invece farebbe bene a farlo, per dare una risposta al bambino che si crede intoccabile, per far capire ai genitori del teppista che è meglio non incoraggiarlo.
Invece di cercare a tutti i costi l'accomodamento per il bene comune sarebbe ora che qualcuno facesse capire ai bambini i loro limiti. Se una volta bisognava farlo con gli adolescenti adesso bisogna farlo con i bambini. Se non lo fanno i genitori devono intervenire le istituzioni.
Non è possibile che nessuno abbia la responsabilità di ciò che è successo.
Un po' di ossa fanno bene a tutti, magari qualche screzio e un po' di baruffa, ma qui si esagera.
I genitori che mandano a scuola i figli devono essere sicuri di poterli affidare a persone che li controllano. Almeno alle elementari.
Altrimenti il prossimo passo quale sarà? L'asilo?

venerdì 4 dicembre 2009

Sapore di mare, sapore di sale...? No, sapore di Merda!

Avete provato a passeggiare su via Cossolo alla sera? Bene, se ci avete provato in una di queste sere sarete sicuramente rimasti colpiti dalla disseminazione di cacche di cane che vi è stata sui marciapiedi villastellonesi.
Tra l'altro proprio di fronte al Comune, zona altamente videosorvegliata....
Giusto facendoci poca attenzione si può anche portare a casa un po' della materia lasciata sulla pavimentazione da questi poveri animali condotti in seconda serata all'evacuazione delle deiezioni fisiologiche.
Più che altro il grado di civiltà raggiunto dai custodi (padroni) di queste povere bestiole rasenta lo zero assoluto.
Pensavo che il fenomeno della cacca urbana fosse tipico solo dei grandi centri urbani, luoghi in cui il viandante notturno, barcollante dal sonno, tremolante dal freddo sfida le intemperie di inverno e magari l'attacco delle zanzare d'estate ma impavido porta il cane ad espletare i suoi bisogni.
Agglomerati urbani in cui ci si può perdere, nascondere, fuggire dopo l'atto cacatorio del cane in maniera impunita, senza paletta che possa raccogliere l'escremento e lasciarlo intonso fino a che l'ignaro passante, magari in un momento di distrazione, posi il suo piede sopra, deformando il bozzolo e portandone conseco un subdolo e odoroso ricordo.
Imprecazioni, ma verso chi?
Chi non pulisce i marciapiedi villastellonesi ben sapendo che alla mattina quello stesso marciapiede, centro del paese e frequentatissimo, sarà calpestato da centinaia di persona, anche bambini che dovranno raggiungere magari la scuola elementare.
Chi non controlla con le proprie telecamere ciò che avviene di notte?
Intanto il disseminatore solitario (con la sola compagnia dell'animale) continua indisturbato.