venerdì 30 ottobre 2009

Cambio di rotta!

Che il paese avesse bisogno di una modifica alla viabilità era ormai chiaro. Da quando è stato modificato il senso di marcia di via Carbone chi voleva raggiungere la piazza, specialmente in bicicletta, si è trovato di fronte ad una marea di sensi unici. Ottima strategia per le auto, pessima per le bici.
Non credo che l'usanza del contromano in bicicletta sarà molto inferiore, ma almeno la sicurezza verrà aumentata nel tratto di via Cossolo oggetto del cambio di direzione.
Eh si, perchè francamente la viabilità Villastellonese era pesantemente influenzata da quel tratto.
Dopo decenni si cambia e si inverte il senso di percorrenza.
Quindi non una critica, bensì un commento di approvazione per questa modifica.
Ovviamente tutto il paese ne parla, molti ne parlano male, ma credo che sia per quel senso di inerzia nei confronti delle novità.
Non dico questa modifica risolva i problemi, dico che potrebbe essere un miglioramento, come potevano esserne altri. Il fatto è che bisogna dare il tempo di capire se questa è una mossa valida. Ma assolutamente non si deve tornare alla situazione precedente e basta, comunque serviva una modifica.
E non credo che sia solo una richiesta dei vecchietti che vanno in bici, credo che serva anche a tutti coloro, specialmente ai giovani ciclisti, che si muovono in paese.
Ecco le principali opposizioni a questa modifica:
- hanno tolto 5 posti auto di fronte alla chiesa.
il problema non sono i 5 o 6 posti di fronte ala chiesa, quanto la modifica di piazza Libertà che ha tolto un punto nevralgico alla vita del paese, nonostante ci sia chi si ostina a giudicare tale piazza più fruibile. Invece per pochi giorni alla settimana, poche ore al giorno la piazza viene utlizzata dai pedoni. Diciamo che sono molto più utilizzate le piazzette di fronte alla scuola elementare e di fronte alla stazione ferroviaria. Fosse stata in un centro storico con delle abitazioni e dei negozi direttamente sul piano della piazza avrei condiviso appieno la modifica, ma è uno spazio che ha da un lato una sponda, da un altro la strada provinciale, dall'altro un museo (?), e nell'ultimo una strada.
Quindi, senza fare polemica sulla piazza , quale dato interessante porta l'eliminazione di quei posti? Poco o niente a confronto del beneficio che se ne ottiene.
- i negozi vengono isolati, chi ci va dovrà farlo apposta.
ma....i negozianti, si sono mai chiesti quanto traffico passa e quanta gente va a comprare? E chi è che compra da loro? Avete mai notato che chi entra nei negozi di via Cossolo 9 volte su 10 è a piedi o in bici e che la maggior parte delle auto sono solo di passaggio o vanno a recuperare i figli a scuola?
- i camion e i furgoni che riforniscono i negozi di via Cossolo non possono passare nella strettoria che c'è su via Bechis.
vero, i furgoncini forse quelli piccoli, ma gli altri non ci passano di sicuro. Però ricordiamoci che per entrare in Villastellone possono sempre utilizzare l'accesso da via Como e proseguire su via della Madonna, che è stretta e a doppio senso ma comunque c'era già prima una strettoia su via Cossolo in corrispondenza degli alpini.
- e se deve passare un camion dei pompieri? via della Madonna è troppo stretta!
vero per il doppio senso di marcia, ma generalmente quando un camion dei pompieri arriva con i lampeggianti accesi a sirene spiegate le altre auto si fermano e lo lasciano passare.
- aumenterà il traffico su via Bechis!
vero, aumenterà un po' il traffico. La via è stretta ma chi ha bisogno può sempre passare da via Como o da via Carbone e poi via Alloatti. Mica è una strada chiusa al traffico via Bechis....
- potevano mantenere il senso di marcia com'era su via Cossolo e disegnare una pista ciclabile in senso opposto, come in piazza Libertà.
in quel tratto via Cossolo è troppo stretta, non permette tale soluzione. per mantenere la sicurezza non era possibile una soluzione del genere.
- l'incrocio tra via Bechis e via Mazzini è scomodo.
vero. chi arriva da via Bechis si trova innanzi tutto una strada piena di buche (per cui sceglierà probabilmente le opzioni alternative sopra citate) e poi una bella svolta a 90 gradi.
Però....è stato inserito un segnale di stop su via Mazzini. E' vero che bisognerà fare molta attenzione nei primi tempi al comportamento di quel nodo, però è anche vero che sarà forse possibile eliminare il semaforo e ridurre la velocità su via Mazzini. Una via così stretta veniva percorsa a velocità folle da qualcuno.

Inoltre, aggiungo, forse si ridurrà con questa soluzione il fastidioso vai e vieni su via Cossolo, le famose "vasche". Già perchè qualcuno non trovava niente di meglio da fare che passare le giornate libere andando avanti e indietro su via Cossolo. Forse così, evitando l'accesso diretto alla piazza di avrà ridotto questo fenomeno.
C'è però da dire che bisogna valutare la nuova viabilità per capire se funziona. Per adesso è solo da promuovere, se non altro come intenzione di miglioramento.

lunedì 19 ottobre 2009

Michele D'Amaro e l'opposizione del Piffero


Michele D'Amaro: quest'uomo è stato sindaco di Villastellone per tanti anni. Lo è diventato per lo stesso motivo per cui adesso non lo è più: all'epoca si formarono 2 gruppi della stessa coalizione (di destra) e la sinistra di D'Amaro recuperò tutti i voti di coloro che erano disgustati dagli intrallazzi di allora.
Ora la situazione è tornata da oltre un decennio a quella che era la normalità per Villastellone: la giunta di destra o centro destra che si voglia.
Quest'uomo ha fatto il suo tempo, propone la vecchia politica di 20-30-40 anni fa. Il suo motto alle elezioni era: lavoro, lavoro, lavoro, parlava di attrattività delle aziende sul territorio di Villastellone.
Ma lo avete visto il territorio di Villastellone? E' minuscolo, già pieno di capannoni, alcuni vuoti, altri, grazie al nuovo piano regolatore verranno costruiti, da chi, poi, non si sa.
In un mondo in cui le aziende chiudono, mettono in cassa integrazione, lui parlava di lavoro. Ma quale lavoro? Il lavoro operaio è ormai in via di estinzione. Tutto ciò che può essere prodotto all'estero lo si fa e poi lo si importa. Siamo al punto che anche l'agricoltura, già tartassata dall'avanzare dell'industria, con la sua richiesta di terreno e risorse l'aveva messa in ginocchio, rischia il tracollo definitivo. Il colpo definitivo sembra arrivare con l'importazione di cibo da paesi terzi.
Il che sta portando la svalutazione del terreno agricolo.
Ma contestualmente la rivalutazione del terreno edificabile. Eh si, perchè il terreno da un lato perde valore economico se adibito ad agricolo ( se lo coltivo e spendo una certa somma, poi dovrò rivendere i prodotti ad un minimo. Se i prodotti arrivano ad un minor costo dall'estero i miei non li venderò più).
Ed ecco che però se investiamo nella costruzione di abitazioni, il terreno magicamente prende il valore dell'oro. Possiamo costruirci ( per adesso) una capanna e quello varrà oro.
Quanto costa una villetta a schiera in cemento? I prezzi vanno da 300.000 euro in su.
Quanto guadagna un impiegato? dai 1000 euro in su. Se va bene 1500, se va benissimo 1800.
Se facciamo due conti vediamo che chi parte da zero la casa oggi non se la può comprare, mediamente.
Perchè i prezzi sono così alti? Perchè una lobby di costruttori sta occupando il 99% del terreno edificabile, anzi, prima lo compra e poi lo fa rendere edificabile.
Cosa c'entra tutto questo con D'Amaro?
C'entra perchè il suo motto:lavoro, lavoro, lavoro, era anacronistico, perchè non ha capito le reali necessità del territorio, anzi , ha seguito l'onda, la scia.
Per di tornare sulla sua poltrona in comune ha fatto di tutto, ha proposto un candidato sindaco, anche se in realtà era sempre lui che tirava le fila.
Perchè pensa che la politica sia un gioco, che bisogna intortare i cittadini, aiutarli con i loro inciuci per favori personali.
Ecco com'è arrivato ad occupare nuovamente una poltrona in comune.
E fa parte di una sparuta minoranza, mentre l'altra lista di opposizione ha molti più eletti in consiglio comunale e di conseguenza meriterebbe una sede appropriata.
Qui non si parla di sostenere Walter Gallo e la sua lista in quanto tale, perchè verrà il momento in cui si potra e si dovrà criticarla.
Ma in questo momento, in un confronto tra le due liste, ecco che emerge questa situazione a favore di Gallo.
Tra l'altro se leggete l'articolo, che metto qui sotto così potrete farvi un'idea di ciò che si parla, noterete come anche da D'Amaro viene definito il gruppo di Gallo:"il partito del no".
Esattamente come fa la lista di maggioranza.
Avremo modo anche di parlare perchè definisco questa lista così e perchè non è un partito del no, bensì del si e di come si possano alterare i punti di vista.
La verità è che D'Amaro, sapendo di perdere nettamente le elezioni si era già accordato con il capogruppo dell'altra lista, al fine di non fare una vera opposizione, bensì di spartirsi la torta.
Ecco l'articolo comparso sul "Mercoledì" nella rubrica Villastellone 2000. Da notare come sia tutto rose e fiori, tranne...l'opposiozione che litiga!

sabato 10 ottobre 2009

Villastellone 3000

La consueta rubrica Villastellone 2000 tenuta sul Mercoledì ci ha fornito un nuovo spunto di riflessione.
E' la prima uscita del governo Nicco.
Avremo ampi spazi di commento di questa rubrica che da quando è nata non ha fatto altro che essere un organo di propaganda politica delle giunte (tutte dello stesso schieramento) che fino ad ora si sono susseguite.
Il titolo del post odierno Villastellone 3000 viene dal titolo della rubrica cartacea Villastellone 2000.
Ovvio, ma il nome era da scegliere tra Villastellone Zero, ma ahimè c'è già una trasmissione televisiva, oppure Villastellone 1999 o Villastellone 2001.
Perchè tutte queste cifre? Perchè l'anno zero da sempre rappresenta uno spunto di partenza, di inizio da cui iniziare a valutare a fare un bilancio (termine caro al nostro sindaco fiscalista).
1999 perchè è una data simbolo, fine di un'era, giusto un anno prima del 2000.
Oppure 2001, come odissea nello spazio, forse più nello strazio, quando si parla di Villastellone...
Ma poi il 3000.
L'avveniristico titolo della rubrica con l'anno 2000 (questi sono e saranno gli anni 2000 almeno per altri 999 anni) porta in sè lo scorrere intrinseco del tempo: rubrica nata prima dello scadere del millennio ma ormai già passati ben 9 anni.
Allora abbiamo scelto il 3000.
Una data lontanissima, ma che inesorabilmente arriverà.
Nessuno di noi ci sarà, il nostro DNA, i nostri parenti saranno stati fusi e dispersi nell'immensità del mondo.
Cosa resterà di noi tra mille anni? Se guardiamo a 1000 anni fa ci sembra un tempo lontanissimo, eppure le nostre radici, anche culturali sono li e questo lasso di tempo ci sembra piccolissimo.
Anzi, le nostre radici culturali risalgono a 2000 anni fa, volenti o nolenti data dalla quale noi, civiltà occidentale partiamo per iniziare a contare il tempo, anche se il conteggio iniziò ben prima e con altre modalità.
Sappiamo bene che parte della nostra cultura arriva dai romani, dai greci, da quella culla di civiltà che fu il mediterraneo.
E allora cosa c'entra il 3000? Perchè preoccuparci di così tanto in la nel tempo?
Perchè la vaga impressione che si ha è che certe cose non cambino mai: mi immagino la scena di Roma nell'anno zero, quando nacque (più o meno) colui il quale noi chiamiamo Gesù.
Mi immagino la scena di due comari che se la chiacchierano, che riportano i problemi quotidiani, il fare la spesa, qual'è il negozio più conveniente, poi alcuni spettegolezzi sulla gente conosciuta, magari sul vicino di casa.
Mi immagino la vita quotidiana, ma anche la vita politica, già allora fatta di intrecci e di inciuci, di manipolazioni e di approvazioni.
Mi immagino i grandi oratori che si rivolgevano al loro pubblico, incantandoli e trascinandoli attraverso le loro tesi.
Ecco cosa penso: che stiamo facendo sempre le stesse cose, che siamo minimamente cambiati da 2000 anni fa e molto probabilmente non lo saremo neanche tra altri mille.
Tutta la tecnologia che ci circonda ha modificato solo apparentemente le nostre abitudini, ma alla fine siamo sempre gli stessi: una volta impiegavamo un'ora di tragitto per spostarci, a piedi erano sui 5- 10 km, ora sono 25-100, ma sempre un'ora (in media) siamo disposti a viaggiare per poi tornare a casa.
Ecco quindi il perchè del 3000: se il titolo "Villastellone 2000" sembrava avveniristico, un paesino proiettato nel futuro, con la mente rivolta all'innovazione, invece, sotto questo punto di vista vediamo che le cose sono sempre uguali, anche fosse Villastellone 10.000.
Gli inciuci rimarranno sempre gli stessi, come anche le comari di paese.

venerdì 2 ottobre 2009

Villastellone like Nichelino

Villastellone era un paese che sonnecchiava, molto dormitorio alle porte di Torino poca agricoltura ed industria locale.
Ora si sta svegliando, facendolo nel peggiore dei modi.
Siete mai stati a Nichelino?
Un paese in cui letteralmente non c'era il nulla, forse poche case. Poi con l'industria piemontese e torinese è diventato dimora degli operai Fiat.
La speculazione edilizia, e qualcosaltro, hanno fatto capolinea lì e da allora sono emersi palazzoni da 15 piani, famosi costruttori edili si sono affermati in tutta la regione.
Da paesino a cittadina, i confini si sono uniti a quelli di Moncalieri e di Torino, formando un unico agglomerato urbano, senza soluzione di continuità.
Periferia di Torino.
Automobili in ogni angolo.
Traffico intenso.
Assenza di strutture efficienti.
Tutto questo è Nichelino, come si potrebbe anche dire di Settimo Torinese. Fateci un giro e vedrete che belle città trafficate che sono diventate.
Ampliando gli orizzonti della cittadina arriva anche il popolo delle periferie.
Senza dissertare su chi sia questo popolo, possiamo dire che Villastellone si è risvegliato assediato da essi.
Stanno arrivando.
Colonizzeranno Villastellone, lo renderanno simile a Nichelino e Settimo.
L'identità di paese svanirà, almeno quel poco che ne era rimasta
Siamo ad un passo dall'unire Santena con Villastellone, dal diventare anche noi una parte di quel conglomerato urbano di Torino. Finalmente potremo andare a piedi da piazza Livertà a piazza Castello, passeggiando sui marciapiedi, come in un'unica grande città.

Benvenuti a Villastellone 2000!